URL:
definizione, significato ed esempi
L’URL (Uniform Resource Locator) è l’indirizzo univoco dove è reperibile una risorsa collocata nella rete come un sito web, una pagina specifica o un documento. Le sue componenti sono: protocollo, dominio, percorso ed eventuali attributi con relativi valori.
Protocollo
Indica al browser il protocollo di accesso al server con il quale desideri instaurare la comunicazione, ti sarai tipicamente imbattuto in http o https, altri sono ftp o mms. In questo caso il protocollo che ci interessa approfondire è http che sta per Hypertext Transfer Protocol, la sua versione più recente ha aggiunto la “s” finale di Secure. Lo scopo di quest’ultima è instaurare una connessione client-server cifrata in modo che i dati scambiati siano più difficilmente leggibili da terzi. I siti web che sono passati all’adozione del protocollo https mostrano un lucchetto in corrispondenza del campo indirizzo. Tutti gli altri sono ormai segnalati come non sicuri dai browser non beneficiando del miglior posizionamento in SERP a cui sono candidati questi ultimi.
Dominio
Questa componente dell’URL identifica univocamente il tuo sito web in Internet. Solitamente corrisponde alla denominazione dell’attività o del progetto di cui il sito web tratta, ma possono esserci anche altri fattori alla base della sua scelta. Lo scopo del dominio è “umanizzare” l’indirizzo IP che è stato assegnato al server di hosting sul quale il tuo sito web è ospitato. Il dominio risulta infatti sicuramente più semplice da ricordare rispetto alla sequenza di numeri che costituisce un indirizzo IP.
TLD
Spesso chiamata anche estensione, TLD sta per Top Level Domain, in italiano noto come dominio di primo livello. Quello che infatti in precedenza abbiamo identificato con il nome generico di dominio, è tecnicamente il dominio di secondo livello, a monte di esso può esserci un dominio di terzo livello o sotto-dominio. Tra ognuno di essi è presente un “.” che funge da separatore. Sono domini di primo livello o TLD .it, .com, .org, .eu, .net. Da qualche tempo iniziamo a vedere anche nuovi top level domain come .shop, .blog, .online o .ia.
Percorso
La porzione di URL costituita dal percorso rappresenta la posizione della risorsa rispetto alla radice. Nel caso in cui si riferisca ad una pagina web il percorso rispecchia la gerarchia all’interno di cui la pagina si colloca, la stessa gerarchia che spesso è descritta dal breadcrumb. Nel caso di un file invece corrisponde, salvo mascheramenti, alla sua posizione all’interno delle cartelle del server. I separatori in questo caso sono delle “/”. Qualora il percorso dovesse concludersi con un “#” questo corrisponderà all’identificativo di un elemento all’interno della pagina verso il quale il tuo browser scorrerà automaticamente.
Querystring
Seguono il percorso e concludono l’URL le stringhe relative alla query string. È un elemento opzionale che consente di passare al server il valore di uno o più attributi. A seconda della tipologia di attributo, saranno generati inneschi di diversa natura.
Esempio
Prendiamo in considerazione l’URL https://www.ingigni.com/blog/brand-naming/, mostra il protocollo “https”, dominio “ingigni”, tld “.com”, “/blog/naming-arte-conferire-identita/” rappresenta infine il percorso dell’articolo “Naming: l’arte di conferire identità” innestato all’interno della sezione Blog.