Parliamo dei loghi piĆ¹ famosi al mondo, delle loro origini e di come hanno resistito alla prova del tempo.

Ci sono loghi e marchi che hanno superato le tendenze del design e sono diventati elementi del panorama culturale di intere generazioni. Vedremo come si sono evoluti i loro simboli rimanendo fedeli alla propria identitĆ  ed evolvendosi al contempo.

Un logo ĆØ spesso la prima forma di contatto tra utente e brand. Rappresenta la storia, la visione e le caratteristiche distintive di unā€™azienda. Ha un impatto enorme sullā€™identitĆ  visiva e sulle associazioni che si verranno a creare nelle menti dei consumatori.

In questo articolo ci soffermiamo sui marchi piĆ¹ famosi al mondo e come, attraverso lā€™equilibrio tra metafora e minimalismo, hanno conquistato posizionamenti esclusivi.

Quali sono i loghi piĆ¹ famosi?

Apple, Microsoft, Amazon, Google, Samsung e Toyota. Secondo il report ā€œBest Global Brands 2024ā€ di Interbrand, questi sono i brand piĆ¹ famosi al mondo. La classificazione tiene conto del loro valore economico, della capacitĆ  maturata di attrarre clienti, trattenere talenti e generare fiducia tra gli investitori. Una marca forte diventa cosƬ capace di costruire fedeltĆ  e garantire una domanda sostenibile, contribuendo cosƬ alla crescita dell’azienda. In questo contesto, il logo riveste un’importanza cruciale per il successo di un’azienda.

Tra i vari tipi di logo scopriamo ora le storie dei loghi famosi nel mondo con lā€™auspicio che possano esserti dā€™ispirazione.

Se ti incuriosisce scoprire come questi loghi hanno influenzato aziende e persone, continua a leggere.

Logo Apple

Tra i simboli di marche famose, Apple ĆØ probabilmente tra le marche piĆ¹ note. Sul perchĆ© lā€™azienda di computer abbia adottato una mela aleggiano storie, nessuna confermata. Si passa dallā€™omaggio ad Alan Turing, pioniere dellā€™informatica moderna, ai richiami biblici di Adamo ed Eva fino alla legge della gravitazione universale di Isaac Newton.

I loghi Apple con la mela morsicata.

I loghi Apple con la mela morsicata

Nel 1976 Ronald Gerald Wayne assieme a Steve Jobs e Steve Wozniak fondarono Apple Computer. Fu proprio Ronald a disegnare il primo logo che raffigurava Newton immerso nella lettura di un libro sotto un melo, catturato un attimo prima che una mela, staccatasi dallā€™albero, gli cadesse in testa.

Il logo Apple era un marchio illustrato molto dettagliato. Solo un anno dopo, Steve Jobs, reputandolo difficile da stampare su supporti piĆ¹ piccoli, assunse Rob Janoff – designer esperto di loghi – per sintetizzare lā€™essenza del messaggio.

Come rimanere fedeli al messaggio inziale, sintetizzando distintivitĆ  ed innovazione? Il 16 aprile 1977 si sarebbe presentato il primo computer al mondo con display a colori: lā€™Apple II. Il designer decise cosƬ di ridurre il tutto ad una mela colorata con lo spettro dei colori dellā€™arcobaleno.

Last but not least, era importante evitare che la forma potesse confondersi con quella di una ciliegia. Per questo motivo si giunse al tocco finale: la mela morsicata.

Dal 1998, Apple, ha adottato il logo monocolore nero, vestendo i suoi prodotti di maggiore esclusivitĆ .

Ci sono stati intervalli successivi che hanno caratterizzato la mela morsicata con varianti glossy o cromate ma dal 2017, Apple ĆØ tornata alla versione monocromatica.

Logo Microsoft

Il 4 aprile 1975, Bill Gates e Paul Allen crearono la Microsoft Corporation in New Mexico. Ispirati dal primo personal computer, lā€™Altair 8800, nato due anni prima, svilupparono il primo linguaggio per personal computer: il BASIC.

Sequenza di loghi di successo della storia di Microsoft.

Sequenza di loghi di successo della storia di Microsoft

La forte passione per la musica influenzĆ² per anni lā€™immagine aziendale. Il primo logo di Microsoft, fatto da linee ravvicinate e con diversi spessori, richiamava le linee presenti sui dischi. Dal 1980 al 1982, Microsoft adottĆ² un logo in stile “metal”, caratterizzato da un font con spigoli vivi e con gli steli della ā€œMā€, della ā€œRā€ e della ā€œFā€ allungati. Dal 1982 al 1987, il terzo restyling diventĆ² piĆ¹ sobrio, abbandonando lo stile da rock star. Il font sans serif, piĆ¹ minimal, aveva una particolaritĆ : la lettera ā€œOā€ presentava una serie di linee che richiamavano i compact disc. Questo dettaglio guadagnĆ² anche un soprannome: ā€œBlibbetā€ o ā€œBilbetā€.

Quando, nel 1987, nacque la quarta versione, alcuni affezionati firmarono delle petizioni affinchƩ il logo non cambiasse.

Il restyling, firmato da Scott Baker, era caratterizzato da un logotipo in Helvetica black italic con un piccolo dettaglio creativo: una leggera apertura nella ā€œOā€ che conferiva dinamismo ed enfatizzava il termine ā€œsoftā€. Fino ad oggi, questo ĆØ stato il logo Microsoft piĆ¹ longevo, durato 25 anni.

Il 2012 ĆØ lā€™anno che ha segnato lā€™ingresso del logo che ancora oggi tutti conosciamo.

Progettato da Jason Wells, ĆØ caratterizzato da un font Segoe semibold regular in un grigio piĆ¹ tenue, affiancato dai quattro iconici quadrati colorati. Sebbene non confermato ufficialmente, si ritiene che ciascun colore rappresenti un pilastro dellā€™offerta Microsoft: rosso per Office, blu per Windows, verde per Xbox e giallo per Bing o Outlook (anche se nessuno dei due adotta piĆ¹ il giallo nella propria identitĆ ).

Logo Amazon

Il terzo tra i loghi piĆ¹ belli al mondo ĆØ Amazon. Il 5 luglio 1994 nasceva lā€™embrione dellā€™attuale colosso con un nome diverso: Cadabra. Scelto per evocare magia e mistero, durante un colloquio tra Bezos e un avvocato, questā€™ultimo fraintese il nome con ā€œCadaverā€. Un nome di brand poco attraente.

Evoluzione dei loghi di aziende famose come Amazon.

Evoluzione dei loghi di aziende famose come Amazon

Fu cosƬ che il fondatore dellā€™azienda che inizialmente vendeva libri decise di cercare il nome giusto per la propria azienda nel vocabolario. Desiderava un nome con la lettera ā€œAā€ e quando incontrĆ² il lemma ā€œAmazonā€ non ebbe piĆ¹ dubbi: il fiume con la portata piĆ¹ grande del mondo, il Rio delle Amazzoni, era la metafora perfetta della sua vision aziendale. Nacque cosƬ, nel 1995, amazon.com.

Il primo logo di Amazon fu progettato da Turner Duckworth nel 1995. Rappresentava una lettera ā€œAā€ maiuscola con un messaggio nascosto giocando con lo spazio negativo: la sagoma del Rio delle Amazzoni.

Tra il 1997 ed il 2000 si avvicendarono diversi loghi ā€“ tutti durati poco ā€“ propedeutici allā€™individuazione dellā€™identitĆ  di marca definitiva nel 2000, sempre grazie allā€™agenzia Turner Duckworth.

La sottolineatura arancione ĆØ stata curvata divenendo una freccia che unisce la lettera ā€œAā€ con la lettera ā€œZā€ (rappresentando cosƬ la vastitĆ  dellā€™offerta aziendale) ed al contempo un sorriso (noto come Amazon smile). Questā€™ultimo elemento ĆØ diventato cruciale nella brand identity della multinazionale statunitense perchĆ© oltre ad umanizzare il gigante del web, ĆØ scalabile ed altamente riconoscibile.

Il sorriso empatizza, attiva i neuroni specchio, rassicura e comunica la soddisfazione del cliente e la dedizione di Amazon, molto attenta alla customer satisfaction.

Parlando del suo marchio figurato, lo stesso CEO di Amazon ha affermato: “Chi non ama questo logo non ama i cuccioli!“.

Logo Google

Nel 1996, due dottorandi allā€™universitĆ  di Stanford, Larry Page e Sergey Brin, uniti dallā€™idea di catalogare in modo accessibile le informazioni online, iniziarono a sviluppare il motore di ricerca del futuro: BackRub.

Il nome derivava dal criterio principale con cui il motore di ricerca catalogava e organizzava i risultati: i backlink. Ben presto si resero conto che serviva un nome piĆ¹ attrattivo, sia per gli utenti che per gli investitori.

I logotipi famosi di Google ed il primo Doodle del 1998.

I logotipi famosi di Google ed il primo Doodle del 1998

Durante una sessione di brainstorming, considerando la crescente quantitĆ  di informazioni da elaborare, emerse il termine matematico Googol, che rappresenta il numero 1 seguito da cento zeri. Questo nome simboleggiava perfettamente lā€™enorme volume di dati che il motore di ricerca avrebbe gestito. Tuttavia, per un errore di ortografia, venne registrato il dominio ā€œgoogle.comā€.

Nel 1998, anno di nascita ufficiale di Google, iniziarono ad arrivare i primi finanziamenti (tra cui uno di $100,000 da Andy Bechtolsheim ā€“ co-fondatore diĀ Sun Microsystems, Inc.), che permisero a Page e Brin di strutturare meglio la loro startup.

La designer Ruth Kedar fu incaricata di creare il logo di Google e, insieme ai fondatori, optĆ² per un logotipo (ovvero un logo caratterizzato da una particolare esposizione tipografica del brand name) basato su un font essenziale e ricercato: il Catull.

Questo font leggero, con un accenno ai caratteri tradizionali, risultĆ² perfetto per connettere passato e futuro. Venne inoltre scelto uno schema di colori giocosamente non convenzionale ā€“ rosso, blu, giallo e verde ā€“ con il verde posizionato sulla ā€œlā€ per rompere lā€™ordine e rappresentare lā€™approccio fuori dagli schemi dellā€™azienda. Il tutto, sempre su sfondo bianco. Questo design permise a Google di apparire amichevole e accessibile anche ai nuovi utenti. Nemmeno loro potevano immaginare quanto solido sarebbe divenuto il logo di Google, assumendo una vera e propria identitĆ  autonoma: il Doodle di Google.

Il primo Doodle nacque il 30 agosto 1998. In concomitanza del Burining man festival, volendo comunicare lā€™assenza dagli uffici, lo staff inserƬ un omino stilizzato dietro la lettera ā€œOā€. Il primo di una lunga serie.

Nel corso degli anni i colori del logotipo sono rimasti pressappoco inalterati. Il font ha subito un significativo cambiamento nel 2015 quando oltre alla nascita dellā€™icona ā€œGā€, lā€™azienda di Mountain View ha scelto un font a bastoni bold: il product sans.

Oggi, il logo aziendale di Google continua a rispecchiare lā€™impegno dellā€™azienda a ā€œorganizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utiliā€, portando avanti la vision iniziale di Page e Brin attraverso un’identitĆ  visiva semplice ma iconica.

Logo Samsung

La storia del colosso sudcoreano ha inizio dentro una piccola attivitĆ  commerciale. Samsung nacque nel 1938 a Taegu, in Corea, grazie a Lee Byung-Chull come negozio di generi alimentari, specializzato in noodles e altre tipicitĆ  locali.

Una volta finita la guerra di Corea nel 1953, il fondatore si adoperĆ² per contribuire alla ripresa economica del Paese e, grazie anche a una serie di investimenti di successo, ampliĆ² lā€™attivitĆ  di Samsung, entrando in settori variegati tra i quali il tessile, le banche e le assicurazioni.

Lā€™evoluzione nel tempo dei loghi con nome Samsung.

Lā€™evoluzione nel tempo dei loghi con nome Samsung

Il nome “Samsung” significa ā€œtre stelleā€ in coreano. Il numero “tre” rappresenta grandezza, abbondanza e forza, mentre la “stella” evoca brillantezza e durata nel tempo. Questo richiamo simbolico era molto presente nel primo logo, utilizzato fino al 1969, ricco di elementi visivi come stelle, spighe di grano e scritte locali, che sottolineavano la forte identitĆ  culturale di Samsung.

Con lā€™espansione nei mercati occidentali, lā€™azienda adottĆ² unā€™immagine piĆ¹ semplice e immediata, mantenendo comunque le tre stelle come parte del design fino al 1993. In quell’anno, un importante cambiamento portĆ² alla scomparsa delle stelle e del colore rosso, sostituiti da un ovale blu inclinato e da un font unico, caratterizzato dalla ā€œAā€ priva della stanghetta orizzontale.

Il blu venne scleto per rappresentare stabilitĆ , affidabilitĆ  e modernitĆ , mentre l’ovale simboleggiava lā€™ambizione globale dellā€™azienda.

Nel 2005, Samsung intraprese un ulteriore rebranding, adottando un design ancora piĆ¹ minimalista, concentrato sulla tipografia, eliminando lā€™ovale blu ma mantenendo il colore come elemento distintivo. Questo design semplice, iconico e senza tempo continua a riflettere la missione di Samsung di innovare e portare qualitĆ  su scala globale.

Logo Toyota

Un capolavoro di design, tra i loghi piĆ¹ belli e significativi.

L’azienda nacque nel 1926 come ā€œToyoda Automatic Loom Works, Ltd.ā€ da Sakichi Toyoda – innovatore nellā€™automazione dei telai tessili.

Nel 1933, sotto la guida di Kiichiro Toyoda, figlio di Sakichi, venne inaugurata la divisione dedita al mondo automobilistico, che divenne completamente autonoma nel 1937 come Toyota Motor Corporation.

Il cambiamento nel tempo dei loghi di Toyota.

Il cambiamento nel tempo dei loghi di Toyota

Il primo logo riportava il cognome del fondatore ā€œToyodaā€ allā€™interno di una figura geometrica ottagonale rossa e blu.

Con la crescita e lā€™internazionalizzazione, il marchio nipponico visse un cambio nel brand name da ā€œToyodaā€ a ā€œToyotaā€. Oltre ad avere un suono consonantico piĆ¹ deciso, la scelta fu influenzata anche dal numero di tratti necessari per scrivere ā€œToyotaā€ in giapponese (惈ćƒØć‚æ): otto, numero considerato simbolo di fortuna e prosperitĆ  nella cultura giapponese. Una combinazione perfetta.

Il pittogramma fatto da tre ovali, come lo conosciamo oggi, fece il suo debutto nellā€™ottobre 1989. Furono necessari cinque anni per sviluppare un logo capace di adattarsi al ruolo sempre piĆ¹ internazionale dellā€™azienda.

Gli ovali interni, disposti verticalmente e orizzontalmente, rappresentano la relazione di fiducia tra lā€™azienda e il cliente, mentre l’ovale esterno simboleggia l’espansione globale di Toyota e ricorda la forma di un volante, simbolo delle automobili.

Inoltre, i tratti di diverso spessore di ciascun ovale richiamano l’arte della calligrafia giapponese, un omaggio alla tradizione nipponica che Toyota presenta al mondo con orgoglio.

Negli anni si sono aggiunte alcune interpretazioni del logo Toyota, mai confermate dalla casa automobilistica coreana. Tra le piĆ¹ note, una evidenzia come il logo racchiuda il nome ā€œTOYOTAā€ allā€™interno dei tre ovali, unā€™altra vede un filo entrare nella cruna di un ago come richiamo alle origini nellā€™ambito tessile dellā€™azienda.

Il logo attuale Toyota ĆØ di colore bianco, inserito in un quadrato rosso e vede un lieve spazio creato tra le due ellissi superiori accompagnato dal logotipo di colore nero. Un logo rimasto quasi uguale per 35 anni e che continua a raccontare una storia pregna di valore e significato.