Pop up:
definizione, significato ed esempi
Il popup è la finestra che si può aprire sulla pagina durante la navigazione in Internet. Può contenere informazioni, offrire sconti o promozioni, visualizzare errori, invitare ad iscriversi al sito o alla sua newsletter o altro.
Chiamata anche “finestra di dialogo” il popup ha origine negli anni ’80 del secolo scorso in ambiente DOS, ma il battesimo come strumento pubblicitario è di qualche anno dopo, alla fine degli anni ’90.
Ethan Zuckermann (statunitense, professore associato di Politica pubblica, Comunicazione e Informazione all’Università del Massachusetts ad Amherst) stava lavorando allo sviluppo di tripod.com, una delle prime piattaforme di hosting di pagine web.
Successe che un inserzionista venditore di automobili notasse con grande disappunto i propri annunci su siti che pubblicavano contenuti sessuali espliciti e protestò. C’era dunque un problema che bisognava risolvere: che gli utenti potessero infastidirsi in situazioni simili.
Zuckermann studiò un sistema che permettesse di lanciare gli annunci in finestre separate, così da evitare che si associasse il marchio al contenuto della pagina. Trovata la soluzione, fu un successo rapidissimo. Però in una direzione diversa da quella immaginata, al punto che Zuckermann, nel 2014, si scusò per aver inventato questa fastidiosa forma di pubblicità, definita “uno degli strumenti più odiati nel toolkit dell’inserzionista: l’annuncio popup“, in un articolo dal titolo “Il peccato originale di Internet”. Ma questa è un’altra storia.
Cosa sono i pop-up e a cosa servono i popup?
Nel corso degli anni, il popup è divenuto uno strumento polifunzionale dalle molteplici applicazioni. Grazie ai popup è possibile:
- generare nuovi iscritti alla newsletter;
- offrire codici sconto;
- pubblicizzare un’offerta a tempo limitato;
- proporre consulenze;
- consentire di personalizzare le preferenze;
- dare assistenza;
- mettere a disposizione guide, checklist ed e-book;
- raccogliere le iscrizioni ai webinar.
Un popup può aprirsi dopo l’azione dell’utente (tap o click) oppure automaticamente in base a condizioni preimpostate dallo sviluppatore.
Pro e contro dei popup:
PRO:
- aumentano le conversioni;
- guidano i visitatori verso destinazioni specifiche del sito web;
- migliorano la lead generation;
- riducono il bounce rate;
- limitano il tasso di abbandono dei carrelli negli e-commerce;
- prolungano il tempo di permanenza sul sito;
- migliorano la UX comunicando errori e indicando soluzioni.
CONTRO:
- interrompono la navigazione;
- possono coprire l’intera pagina, il che è controproducente;
- popup animati attirano l’attenzione ma generano spesso disagio;
- non sempre è facile chiuderli a causa di “X” poco visibili;
- possono essere bloccati tramite appositi software chiamati popup blocker.
Pop-up, pop up o popup?
Nonostante all’apparenza siano la stessa cosa, siamo in presenza di parole con differenti sfumature di uso.
- Pop-up è sia sostantivo che aggettivo. Come sostantivo indica la finestra che si apre sullo schermo durante la navigazione. Come aggettivo, ad esempio riferito a “libro”, indica un libro animato tra le cui pagine ci sono illustrazioni che diventano tridimensionali quando si sfogliano le pagine.
- Pop up è un verbo che significa “spuntare”, “saltare fuori”, “comparire”. Si riferisce a qualcosa “a tempo”: un pop up store è un negozio temporaneo che ha lo scopo di suscitare nel pubblico curiosità per il brand.
- Popup ha lo stesso significato di pop-up come sostantivo ed è la versione più comune per significare la finestra di un sito web.
Esempio
Navigando all’interno di un e-commerce d’abbigliamento può capitare che l’utente incontri un pop up che, in cambio dell’iscrizione, offra un codice sconto per il prossimo acquisto.