Step 1: definizione degli obiettivi

Davanti a noi si ponevano 3 nodi principali:

  1. individuare il target di riferimento, interpretarne i desideri e creare empatia offrendo tecniche provenienti da culture differenti;
  2. implementare una strategia di posizionamento efficace;
  3. soddisfare i risultati dell’analisi tramite un content marketing adeguato.

Per il nostro team è stato chiaro fin da subito che l’attività della nostra cliente era dotata di tratti identitari forti, perfetti per definire anche agli occhi del cliente le caratteristiche distintive del brand.

Una su tutti: la differenziazione orizzontale dei servizi offerti.

Linfodrenaggio vodder, massaggio svedese, californiano emozionale, hawaiano lomi lomi nui…: la ricerca del benessere parla tante lingue, così da poter fornire la giusta risposta ad un ampio ventaglio di problemi.

Competenze e innovazione sono diventati quindi i cardini dell’identità che il brand doveva assumere. Sabrina si è specializzata seguendo corsi di alta formazione, ha ampliato le sue competenze studiando nuove tecniche per riuscire a proporre sul territorio un’offerta di benessere totalmente nuova.

Brand identity guidelines stampata realizzata da Ingigni.
Profilo social instagram progettato e visualizzato su iPhone.
Logo personal brand stampato su t-shirt bianca.

PASSO,
DOPO PASSO

Step 2: l’analisi di mercato

Sostenuta da ottimismo e da tanta energia, Sabrina puntava ad avere un personal brand coerente e distintivo.

Se per la coerenza avevamo elementi a sufficienza, la SWOT analysis (lo studio di punti di forza, debolezze, opportunità e minacce) non era ancora completa.

Per distinguerci era necessario conoscere nel dettaglio il contesto entro il quale lo studio massaggi doveva battagliare.

Parliamo di un’attività geo-localizzata, quindi la prima cosa da fare è stata l’analisi dei principali competitor (diretti e indiretti) sul territorio, delineando i loro identikit.

Successivamente ci siamo preoccupati di individuare la platea di riferimento, studiandone i bisogni e creando dei cluster che raggruppassero i potenziali clienti sulla base di richieste/problemi ricorrenti.

Individuati i punti deboli, analizzati i concorrenti ed ascoltate le esigenze di Sabrina, avevamo tutto il necessario per dare vita a forme, colori e parole su cui costruire un logo.

Step 3: il logo

Il simbolo doveva suggerire incontro e fiducia, rappresentando questi valori in maniera intuitiva, immediata.

Dopo il brainstorming, l’dea: un profilo naturalmente appesantito dalla gravità e l’incontro con una mano capace di adattarsi alla forma, accogliere con grazia ed infondere tranquillità.

Abbiamo scelto un solo colore declinato in due tonalità diverse, richiamando il concetto dell’incontro:

  • un rosso scuro, pieno adatto a rappresentare chi cerca rimedio al peso della quotidianità;
  • un rosso che sfuma nel rosa, delicato, per rappresentare la mano che offre sollievo.

La brand personality prendeva forma.

Il logotipo è stato completato con la grazia di un font dal sapore retrò: elegante e sofisticato, come Sabrina.

Biglietto da visita professionale su vassoio di legno rotondo.

Step 4: la strategia comunicativa

La componente visiva è solo una delle parti fondamentali della comunicazione d’impresa. Accanto ad essa c’è un intero mondo, fatto di componenti verbali e non, che servono a definire il modo di porsi sulla base del modo in cui si vuole essere percepiti.

Assieme al logo abbiamo quindi elaborato delle brand identity guidelines capaci di ispirare oggi e accompagnare domani la comunicazione online e offline.

Oltre alla parte visual ci siamo preoccupati di conferire una personalità al brand affinché il messaggio, il tono di voce, i valori e l’esperienza di contatto fossero coerenti in ogni touchpoint del customer journey.

Dal biglietto da visita alla fattura, dal listino alle schede clienti, in tutti i passaggi abbiamo accompagnato Sabrina lungo un percorso professionale e personale di valorizzazione e consapevolezza.

Era giunto anche il momento di debuttare sui social: una volta gettate le basi, infatti, rimaneva solo la necessità di presentare su Instagram il neonato personal brand.

In più era necessario stabilire un calendario editoriale con i tempi per pubblicare contenuti secondo una strategia di branding che le consentisse di far emergere il proprio vantaggio competitivo.

Completato anche questo, è cominciata l’avventura.

Step 5: i risultati

Le soddisfazioni per lo studio della nostra cliente non si sono fatte attendere, a livello locale e nazionale.

Successo sancito nel momento in cui una delle realtà più esclusive del benessere di lusso italiano ha scelto Sabrina per arricchire la propria offerta.

Avere un personal brand che parlasse di lei, con il conseguente miglioramento della sua visibilità online, ha conferito a Sabrina quel qualcosa in più capace di referenziarla ancora prima che si presentasse fisicamente nella struttura in cui oggi lavora.

Questa ed altre esperienze ci hanno dimostrato che le strategie di marketing digitale devono essere ritagliate su misura per ciò che è e per ciò che fa il nostro committente.

Importanti sono le sue competenze ma importante è anche il raffronto tra le sue abilità e quelle degli altri che operano nello stesso contesto geografico, sociale, culturale.

L’analisi competitiva assume quindi un’importanza strategica, per definire poi la creazione di contenuti di valore atti al posizionamento del brand.