Bounce rate:
definizione, significato ed esempi

La frequenza di rimbalzo (bounce rate) rappresenta la percentuale di utenti che atterrano su di un sito web e lo abbandonano senza compiere azioni all’interno dello stesso. Se 100 utenti atterrano in una pagina e 60 escono o tornano indietro senza interagire col sito, la bounce rate sarà del 60%.

In quanto fattore di ranking in ottica SEO, la bounce rate rileva (senza pretendere di essere l’unica misura) il livello di interesse dell’utente su quella pagina di destinazione relativamente alla keyword ricercata.
Una bounce rate elevata è solitamente vista negativamente e può essere collegata a problemi sul sito quali errori di codice, cattiva UX, copy fuorviante o altro. Esistono le eccezioni. Se un sito ha un intento puramente informativo come il comunicare l’orario d’inizio di un evento, è naturale che l’utente, individuata l’informazione esca dal sito.

Esempio
Un utente cerca la soluzione al proprio problema ricercando su Google l’espressione chiave “migliori profumi da donna”. Clicca in SERP un risultato che porta ad un certo sito. Se dopo aver aspettato qualche secondo l’utente vede che il sito non è stato caricato o comunque non ritiene interessante interagire con esso, preme il tasto “indietro” nel browser e Google registra che quella parola chiave e quel sito non sono la risposta più funzionale alla richiesta di quell’utente.

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