CTA
nel marketing: significato ed esempi

Pulsante CTA ben visibile above the fold nella hero di una landing page
CTA (Call To Action, “chiamata all’azione”) è un invito esplicito a compiere subito un passo — clic, iscrizione, acquisto — che trasforma l’interesse in un’azione misurabile.
Cos’è una CTA
L’acronimo CTA sta per Call To Action, “invito all’azione”. Nel marketing digitale indica qualsiasi elemento interattivo — pulsante, link, immagine cliccabile — progettato per far agire immediatamente l’utente con messaggi brevi come “Acquista ora” o “Iscriviti gratis”.
Una call to action è il collegamento decisivo fra il contenuto che cattura l’attenzione e l’azione che genera valore: senza un invito chiaro, anche la creatività migliore resta sterile.
A cosa serve una CTA nel marketing digitale
Le CTA guidano gli utenti verso obiettivi concreti (lead, vendite, download). Funzionano come cartelli stradali: dopo una scheda prodotto, un pulsante “Compra ora” orienta chi è già convinto, evitando che resti inattivo.
Inserite nei punti chiave del funnel, convertono visitatori passivi in utenti attivi e generano micro-conversioni che sfociano nell’azione principale.
CTA primaria e CTA secondaria: differenze
- CTA primaria – invito dominante alla conversione chiave (es. “Richiedi una demo”), reso prominente da colore e posizione.
- CTA secondaria – percorso alternativo o “piano B” (“Scopri di più”, “Aggiungi alla wishlist”) per chi non è pronto all’azione principale.
Una gerarchia chiara evita dispersioni di attenzione e intercetta diversi livelli di intenzione.
Elementi chiave di una CTA efficace
- Azione chiara — verbo imperativo e specifico: “Scarica l’e-book”, non “Invia”.
- Beneficio evidente — vantaggio immediato: “Iscriviti e ricevi consigli esclusivi”.
- Urgenza o scarsità — “Solo per oggi”, “Ultimi 3 pezzi”, che spinge a non rimandare.
Un copy conciso, un colore in forte contrasto, spazio bianco attorno e dimensioni adeguate del pulsante completano la persuasione.
Posizionamento e formati più comuni
Sul web (siti e app)
- Home e landing page: posizionare la CTA above the fold può far registrare fino al 102% di visibilità in più rispetto a un bottone subito oltre l’above the fold.
- Schede prodotto e servizi: il pulsante vive accanto a prezzo, rating e varianti per ridurre i “movimenti oculari” prima del clic.
Esempio di pulsante Compra ora in un e-commerce
- Blog post: banner in-line o box di riepilogo a fine articolo trasformano lettori in lead.
- Pop-up e barre sticky: catturano l’attenzione in fase di uscita o dopo X secondi; rendono di più se offrono valore immediato (sconto, download, demo).
- App mobile: le CTA integrate nel flusso richiedono tap area di almeno 44 × 44 px, misura raccomandata per l’accessibilità touch.
Nelle email
- Placement: massimo due CTA, di cui una primaria subito dopo un teaser di 1-2 frasi.
- Formato: bottoni HTML “bulletproof”, visibili anche con immagini disattivate, con testo ≥ 14 px per la lettura da mobile.
- Personalizzazione: una subject line dinamica che anticipa il beneficio può aumentare sensibilmente il CTR del bottone.
Sui social media
- Post organici: su Instagram e TikTok l’invito è nel copy o in overlay; su LinkedIn funziona una frase conclusiva con emoji freccia.
- Video: overlay cliccabili, end-screen YouTube e call-out verbali del creator.
- Ads: i bottoni nativi (Shop Now, Download, Learn More) ereditano la fiducia della piattaforma; la promessa deve coincidere con la landing per non penalizzare il punteggio di qualità.
Tipologie di CTA
Lead magnet e newsletter. Quando lo scopo è generare contatti, la CTA regala valore immediato — e-book, checklist, sconto — in cambio dell’e-mail, offrendo un “quick win” al lettore.
Acquisto o subscription. Inviti diretti (“Acquista ora”, “Abbonati”, “Prenota”) che convertono meglio in presenza di urgenza (timer, stock limitato, prezzo promo).
Prova gratuita. Perfetta nei SaaS: “Prova 14 giorni senza carta di credito” rimuove il rischio iniziale, pur sapendo che la conversione a pagamento sarà più bassa rispetto ai trial con carta richiesta.
Approfondimento. CTA come “Scopri di più” o “Guarda la demo” nutrono gli utenti che necessitano di ulteriori informazioni, riducendo i resi e aumentando il valore medio ordine.
Condivisione ed engagement. “Condividi su LinkedIn” o “Tagga un collega” ampliano la reach organica e creano social proof.
Contatto diretto. Nel B2B o nei servizi complessi inviti come “Richiedi preventivo” o “Chatta su WhatsApp” aprono un dialogo ad alto valore.
Spesso le categorie si intrecciano: “Iscriviti al webinar gratuito” è contemporaneamente lead magnet, evento live e qualificazione.
KPI per valutare una CTA
Per capire se una call to action sta davvero funzionando, tieni d’occhio tre indicatori chiave.
CTR (Click-Through Rate)
Si calcola dividendo i clic per le impressioni e moltiplicando per 100. Su display advertising un CTR tra il 2% e il 5% è già solido, secondo i benchmark 2024; nelle email valori fra il 4% e il 10% indicano copy e design efficaci.
Tasso di conversione post-click
Confronta gli utenti che hanno cliccato con quelli che hanno completato l’azione (acquisto, form, iscrizione). Per un form breve, un range tra il 10% e il 30% è considerato sano nelle analisi di mercato 2024. Se il CTR è alto ma la conversione precipita, la promessa del bottone non coincide con l’esperienza successiva.
Micro-engagement
Non è un unico numero ma un insieme di segnali: profondità di scroll, tempo sulla pagina, clic su elementi secondari. Questi dati evidenziano dove l’attenzione cala e suggeriscono test su colore o copy quando, ad esempio, molti utenti scorrono fino alla CTA ma pochi cliccano.
Pop-up di uscita con iscrizione alla newsletter
Monitorare queste metriche per device, sorgente e creatività aiuta a distinguere un CTR mobile basso (pulsante poco tappabile) da un conversion rate desktop debole (form troppo complesso).
Best practice di design per le CTA
- Contrasto cromatico: rapporto minimo 4,5:1 fra testo del bottone e sfondo, in linea con le WCAG 2.0.
- Dimensione tappabile: ≥ 44 × 44 px su mobile, con bordo arrotondato per enfatizzare la cliccabilità.
- Whitespace: margini interni ampi e spazio esterno per evitare rumore visivo.
- Copy leggibile: entro 30 caratteri, combinando verbo + beneficio + urgenza (“Scarica ora la guida gratuita”).
- Consistenza di brand: palette, font e micro-animazioni coerenti rafforzano fiducia e riconoscibilità.
Test A/B sulle CTA: come e perché
- Definisci l’ipotesi — es. cambiare il colore da grigio a arancione aumenterà il CTR del 10%.
- Calcola il campione minimo — per email servono almeno 1000 aperture per variante affinché il test sia significativo.
- Isola una variabile alla volta — testo, colore o posizione, mai tutto insieme.
- Raccogli dati per un ciclo completo — almeno una settimana per compensare fluttuazioni di traffico.
- Implementa la vincente e documenta l’impatto; poi testane un’altra (iterazione continua).
In ecosistemi mobile-first e cookieless, esperimenti rapidi aiutano a mantenere CTR e conversioni in crescita nonostante i cambi di comportamento degli utenti.
Esempio di CTA
Nella scheda di una sneaker limited edition:
- Compra subito – solo 50 paia rimaste (pulsante verde sotto le foto) unisce azione, beneficio e scarsità.
- Aggiungi alla wishlist (link grigio) utile per chi esita.
- Un pop-up exit-intent offre –10% in cambio dell’iscrizione alla newsletter.
Tre inviti coordinati coprono diversi livelli di intenzione, massimizzando vendite e lead senza confondere l’esperienza.