Affiliate marketing:
definizione, significato ed esempi
L’affiliate marketing è un canale di vendita attraverso il quale un prodotto o servizio commercializzato da un esercente viene proposto da un terzo – l’affiliato – il quale, generando traffico verso il sito dell’esercente, guadagna una percentuale sulla conversione attraverso un suo link univoco.
L’origine di questa branca del marketing è basata su un approccio performance-driven. Consiste nell’ampliare il business online attraverso network di siti terzi, grazie ai quali, in un sistema win-win, è possibile raggiungere target specifici a costo 0.
Quasi in concomitanza con la comparsa del web, sono nati i primi programmi di affiliazione che incentivano le vendite in cambio di una percentuale sul venduto. Tra i primi sistemi strutturati, fu nel 1996 “Amazon Associates”, un programma che permette di pubblicare sui siti web annunci per promuovere la vendita di libri del colosso statunitense.
Oggi “Amazon Associates” è la più grande rete di marketing d’affiliazione, con una quota di copertura globale pari al 20% di un’industria che muove circa 14 miliardi di dollari, e il trend è in crescita.
L’affiliate marketing (o marketing di affiliazione) è un sistema di vendita prodotti online che fa guadagnare promuovendo link tracciati. Per questo, l’affiliato (o partner) riceve un compenso concordato preventivamente con l’inserzionista (chiamato anche merchant o advertiser). L’affiliate marketing è uno dei metodi più diffusi per generare passive income (reddito passivo).
Nell’affiliate marketing i giocatori sono 4:
- l’affiliato (o publisher o editore): è chi promuove il prodotto/servizio dell’inserzionista attraverso i propri canali di marketing. Gli affiliati possono essere blogger, influencer, proprietari di siti web;
- l’inserzionista (o merchant o advertiser): è l’azienda o la persona che offre un prodotto/servizio da promuovere tramite l’affiliate marketing;
- le piattaforme di affiliazione: fungono da facilitatrici nella gestione delle campagne di affiliazione, incluse la tracciabilità delle vendite, la gestione del pagamento delle commissioni e la fornitura di strumenti di reporting. Gestiscono anche la rete di publisher e sono chiamate in gergo affiliate network;
- gli utenti: sono il target delle campagne di affiliate marketing. Sono le persone che visitano i siti internet degli affiliati, cliccano sui link di affiliazione e compiono azioni come l’acquisto di un prodotto, il download di un documento, la compilazione di un modulo, l’iscrizione al sito.
L’accordo tra le parti è definito a monte dall’esercente che delinea il criterio di guadagno riconosciuto all’affiliato.
Tra le varie modalità riconosciute all’affiliato, tutte basate sul performance marketing (conosciuto anche come P4P = Pay For Performance), citiamo le più note:
- Pay per sale: l’affiliato guadagna una commissione su ogni vendita effettuata. Nell’e-commerce si usa spesso questo modello di pagamento;
- Pay per action: all’affiliato viene riconosciuta una commissione per un’azione specifica compiuta dall’utente. È simile alla pubblicità PPC (Pay Per Click) ma più focalizzata su eventi di conversione. Può consistere nell’iscrizione ad una newsletter o nella compilazione di un form, ad esempio. In questo caso, il criterio in base al quale si riconosce il compenso all’affiliato è il CPA (Cost Per Action);
- Pay per install: all’affiliato (o publisher) viene riconosciuta una quota ogni volta, ad esempio, che viene installata un’app generata dal suo sito;
- Pay per lead: l’affiliato percepisce una retribuzione per ogni lead generato. Questo genere di marketing di affiliazione si può applicare a diversi tipi di offerte che mirano a generare contatti con potenziali clienti (lead generation): iscrizione alla newsletter, click, richiesta di contatto, invio di moduli, ecc. In questo caso la remunerazione all’affiliato è il CPL (Cost Per Lead);
- Pay per click: l’affiliato è pagato per ogni click sul link di affiliazione, ma è un modello usato sempre meno perché un click non equivale sempre ad una conversione. È tuttavia un sistema che piace a chi, contando sulla quantità, vuole generare volumi di traffico tali da aumentare fra gli utenti la consapevolezza del marchio (o brand awareness).
I clienti non devono registrarsi o fare acquisti, basta che visitino il sito del commerciante. In questo caso la remunerazione all’affiliato è il CPC (Cost Per Click).
Nella dimensione digitale prevalgono le percezioni, la fiducia e le relazioni che possono instaurarsi fra i vari soggetti che interagiscono: l’affiliate marketing può essere suddiviso in 3 categorie a seconda del coinvolgimento tra affiliato e prodotto pubblicizzato.
- Il marketing d’affiliazione indipendente (Unattached affiliate marketing).
È il modello di affiliazione preferito da parte di aziende che sono agli inizi, che non hanno notorietà, non hanno pubblico e men che meno possono proporsi come futuri leader in una specifica nicchia di mercato.
Questa formula non presuppone autorevolezza né competenze specifiche.
È la forma di contatto più svincolata e deresponsabilizzata basata spesso su campagne PPC (Pay Per Click): si genera traffico e si spera che qualcuno converta. L’assenza di relazione con il prodotto e con l’utente fa sì che questa modalità risulti quella meno efficace, ma sicuramente conveniente per l’affiliato che ha il vantaggio di non dover raccomandare il prodotto/servizio. - Il marketing d’affiliazione correlato (Related affiliate marketing)
In questo caso l’affiliato possiede già una sua nicchia all’interno della quale è riconosciuto come soggetto affidabile. Che sia un canale su YouTube, un blog o un canale come Instagram, l’affiliato parla al suo pubblico di prodotti/servizi inerenti all’ambito in cui si è fatto apprezzare. Per quanto più capace del marketing indipendente di generare profitti, tuttavia questo modello promuove qualcosa che non si è testato prima. All’impegno da parte dell’affiliato corrisponde il forte rischio di compromettere il proprio personal brand se dovesse presentare prodotti scadenti. - Il marketing d’affiliazione coinvolto (Involved affiliate marketing)
Questa tipologia di affiliate marketing è quella che crea la più profonda relazione tra l’affiliato ed il suo pubblico perché, oltre ad essere riconosciuto come punto di riferimento nella sua nicchia, promuove prodotti o servizi che testa lui direttamente. Questo approccio rende la possibilità di conversione molto alta ma chiede grandi investimenti da parte dell’affiliato in termini di tempo, costanza e coerenza con il proprio pubblico.
L’affiliate marketing non va confuso con il referral marketing. Il referral è basato sul passaparola (quindi sulla leva cialdiniana della riprova sociale) fra clienti che, se invitano un amico ad entrare in un programma, traggono da questa azione un beneficio economico generalmente sotto forma di bonus.
Dropbox, ad esempio, offre in cambio del passaparola un maggiore spazio di archiviazione.
Esempio
Alcune piattaforme note di affiliate marketing sono: Amazon, Ebay, Shopify, Udemy e Clickbank.